Orgoglio anti-crisi: 2.500 posti in più - Premio "Milano Produttiva"
di Nicola Palma - Il Giorno ed. Milano
MILANO PRODUTTIVA Riconoscimento a 200 industriali che compiono vent'anni di attività
Trentamila piccole imprese stanno battendo la recessione e annunciano nuove assunzioni
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UN MODO per fare gruppo in un momento di grave difficoltà economica. Solidarietà tra imprenditori per uscire al più presto dalla crisi che attanaglia il Paese.
Nel tempio dell’eccellenza artistica per antonomasia, il Teatro alla Scala, si è tenuta ieri la ventunesima edizione del premio "Milano Produttiva", promosso dalla Camera di commercio per rendere omaggio a coloro che si sono distinti negli anni per impegno, diligenza e attaccamento al lavoro. Riconoscimenti a duecento piccole e medie imprese con almeno vent’anni di attività e ad altrettanti lavoratori con venticinque anni di servizio continuativo nella stessa azienda. Insomma, una sorta di premio fedeltà. Dirigenti, impiegati o semplici operai. Dagli allevatori agli orafi, dai carrozzieri agli albergatori. Un melting pot di donne e uomini uniti dalla passione per il proprio mestiere, qualunque esso sia. "Milano Produttiva" è anche il nostro modo per essere vicini a questo territorio - ha detto in apertura Carlo Sangalli, presidente Camera di commercio di Milano - e saldare la nostra istituzione alla comunità economica".
“Una comunità forte e dinamica che non ha mai tirato i remi in barca”, anzi. Stando ai numeri, la metropoli meneghina sta reagendo con forza alla recessione: negli ultimi quindici mesi, sono nate quasi trentamila imprese a Milano, con una media di trenta imprese al giorno.
"QUASI COME FOSSE un ammortizzatore sociale - ha continuato Sangalli - il "fare impresa" ha rappresentato un forte elemento di tenuta". Il 60% dei nuovi industriali ha aperto un’attività proprio per crearsi dal nulla un posto di lavoro. "Grazie a loro, nei prossimi dodici mesi ci saranno 2.500 nuovi posti di lavoro", Innovazione, quindi. Prodotti di nicchia, made in Italy. Sono queste le parole d’ordine ripetute come un mantra dagli imprenditori milanesi. Imprenditori come Rosy Cassata, che guida da anni la Nuncas, società specializzata in prodotti per il lavaggio e la cura dei tessuti e degli ambienti domestici. Pensare che tutto è nato nel lontano 1935, quando nonno Cassata, esportatore di pellame dagli Stati Uniti, dovette adeguarsi all’autarchia imposta dal fascismo. “E cosi si concentrò sulla produzione di bianchetto per calzature” ricorda la signora Cassata, che ieri ha ricevuto il premio “Piazza Mercanti”, riservati a sette imprenditori che si sono distinti per internazionalizzazione, innovazione, no-profit e tutela dell’ambiente. A proposito di sviluppo sostenibile, la Nuncas ha prodotto quasi 430mila kWh di energia elettrica da fonti rinnovabili, evitando di immettere nell’atmosfera 986 tonnellate di CO2.
DIVERSO IL PERCORSO di Alessandro Rosso, staccatosi dall’azienda paterna conosciuta in tutto il mondo con il nome di "Franco Rosso" per fondare un’agenzia “che si occupa di niettere a proprio agio i clienti di un albergo, rendendoli partecipi della città che stanno visitando in quel momento” .Naturalmente, l’imprenditore cinquantenne è stato premiato per l’innovazione e la creatività. Basti pensare a Town@HouseStreet, il progetto nato qualche mese fa per trasformare negozi chiusi in suite di hotel sulla strada. Dal lusso alla solidarietà il passo è breve. Almeno sul palcoscenico della Scala. Omaggiato anche il lavoro della Fondazione Banco Alimentare Onlus, che si occupa dal 1989 a Milano di raccogliere alimenti per i bisognosi. “Dobbiamo ringraziare anche il mondo delle imprese - ricorda Marco Lucchini direttore generale della rete che coinvolge tutte le regioni italiane - perché senza di loro noi non potremmo fare nulla." Tanto per dare qualche numero, solo nel 2009 il sodalizio no-profit creato più di vent’anni da Danilo Fossati, fondatore della Star, e don Giussani, ha raccolto 70mila tonnellate di cibo. Sfamando più di un milione di persone.
Qui di seguito la motivazione del premio a Marco Lucchini:
"Nei Paesi a basso reddito, la sicurezza alimentare è un problema primario, ma costituisce un problema anche in quelli a reddito elevato, presso fasce di popolazione per le quali la quota di spesa alimentare è elevata, essendo basso il reddito.
Prendendo spunto dall’esperienza della prima Food Bank nata in Arizona nel 1967, nel 1989 viene costituita a Milano la Fondazione Banco Alimentare, realtà che oggi guida e coordina l’attività di 21 organizzazioni operanti su tutti il territorio.
In Italia l’esperienza nasce dall’incontro tra Danilo Fossati - Presidente della Star S.p.A. - e don Luigi Giussani, fondatore del movimento cattolico di Comunione e Liberazione. Prende così avvio un gesto di educazione popolare alla condivisione, alla carità, divenuto esempio di sussidiarietà e di valorizzazione dell’impeto positivo collettivo.
Nel solo 2009, la Fondazione Banco Alimentare ha raccolto e distribuito generi alimentari per un valore di circa 256 milioni di euro, recuperando 78.000 tonnellate di prodotti alimentari tra le eccedenze produttive della filiera agroalimentare, distribuite a 7.711 enti caritativi convenzionati, che accolgono ogni giorno circa 1.300.000 indigenti."