Cibo in scadenza, la raccolta
di Lara Zani - Il Gazzettino Pordenone
SOLIDARIETA' Il progetto dal Banco Alimentare. Ora i prodotti vanno in discarica
Dai supermercati alle associazioni per aiutare chi non arriva a fine mese
Prodotti alimentari freschi, ma con data di scadenza ravvicinata ritirati dai supermercati e distribuiti agli enti assistenziali: potrebbe presto diventare realtà anche a Pordenune il programma Siticibo, partito a Milano nel 2003 e diffusosi in diverse città d‘Italia. Ad annunciarlo la Fondazione Banco Alimentare che da oltre un anno lavora al progetto.
Una decina di potenziali supermercari donatori e sei associazinni che potrebbero svolgere la raccolta e distribuzione dei prodotti. Si tratta del Centro di solidarietà Miguel Manara, dell’Unione cristiana evangelica battista d’Ita1ia (Ucebi), della San Vincenzo, della Caritas parrocchiale di Cristo Re, dell‘Associazione culturale islamica e della Comunità missionaria di Villaregia.
Le difficolta non mancano: "Alcuni supermercati si sono detti non interessati - spiega Paolo Olivo presidente del Banco del Fiiuli Venezia Giulia -. In altri casi vi sono stati ostacoli da parte degli organismi centrali, e in altri ancora c’é assenza o quasi di invenduto».
Attualmente è in fase di stipula la convenzione con Coop Casarsa, mentre con Pam é stato raggiunto un accordo per il solo ritiro del prodotto secco. Diverse le esperienze positive in regione e nel Veneto orientale: da luglio 2009 sono state 95 le tonnellate di alimenti. "Oltre all’utilità per chi riceve e all’impatto educativo - aggiunge la responsabile nazionale del progetto Siticibo Giuliana Malaguti -, i vantaggi sono anche per chi dona, a cominciare dal risparmio sui costi di smaltimento. Tra Ie ipotesi che potrebbero essere accolte dall’amministrazioue comunale, quella di una riduzione della tassa sui rifiuti per i supermercati che aderiscano all'iniziativa". Il programma Siticibo andrebbe ad accrescere l’attività del Banco Alimemare che dal 2008 ha visto crescere in modo esponenziale il numero degli enti assistiti, che non riescono più a far fronte con risorse proprie alle richieste di aiuto.
Il fenomeno della poverta alimentare riguarda infatti il 4 per cento circa della popolazione regionale. In provincia gli enti assistiti sono 41, per un totale di 4.776 persone, ma con una decisa concentrazione in città, con 14 enti e 2.403 persone. Un numero legato al fatto che in citta si concentrano le associazioni.