BANCO ALIMENTARE: La fame non va in quarantena : Aiutateci
Il Banco Alimentare del Lazio fin dai primi giorni dell’emergenza COVID-19 ha deciso di non lasciare sole le sue 400 associazioni convenzionate (mense per poveri, centri di ascolto parrocchiali, associazioni di volontariato), e di continuare ad essere prossimo agli oltre 80 mila poveri di tutta la Regione che assistiamo. Ad ormai due settimane dall’inizio dell’emergenza registriamo con piacere che il 70% delle strutture continua ad essere operativo, con Roma dove si rileva un discreto incremento di chiusure.
Di fronte a questa grande domanda il Banco è in prima linea ma registra difficolta dovute all’alta età media dei volontari e alle difficoltà di movimento imposte dalle autorità.
“Siamo quindi molto grati alla Regione – afferma Giuliano Visconti Presidente del Banco Alimentare del Lazio- per aver ascoltato il grido delle Associazioni che da due settimane continuano ad operare in questa battaglia contro il virus. È stata infatti emanata nella giornata di ieri una ordinanza che permette ai volontari delle associazioni che si occupano di aiuto alimentare e aiuto farmaceutico la possibilità di poter continuare la loro attività derogando alle limitazioni imposte dai DPCM. Si tratta di un grande riconoscimento che la Regione Lazio dà all’attività degli ETS coinvolti nell’aiuto alimentare, e un grande segno di vicinanza al nostro lavoro”
Chi aspetta il nostro cibo non può essere lasciato solo, per questa ragione fin da subito abbiamo previsto la possibilità di sostenere i Comuni che avevano attivato i COC (Centri Operativi Comunali) per gestire l’emergenza donando loro generi di prima necessità.
In questo momento la non facile congiuntura sta generando difficoltà anche nel reperimento dei fondi necessari all’attività di raccolta e distribuzione del cibo rischiando di pregiudicare l’operatività ordinaria del Banco Alimentare nel prossimo futuro.
“Rivolgiamo un appello affinchè questa emergenza non faccia venire meno l’attenzione a chi ogni giorno vive nel bisogno – conclude Visconti- Abbiamo bisogno di tutti: delle istituzioni, delle aziende, dei singoli perché ciascuno secondo le proprie disponibilità e responsabilità, faccia la sua parte. Purtroppo la fame non va in quarantena”